martedì 22 luglio 2008

Lasciti ...


È paradossale che i lasciti, donazioni di benefattori , alle Amministrazioni Comunali invece di rivelarsi dei vantaggi per la comunità, come nelle intenzioni dei donatori, si trasformino col tempo in problemi per le Amministrazioni (vedi a Novara Casa Bossi!).

per g. c. da http://www.novaradailyphoto.blogspot.com/


Un caso simile è quello dell’area donata nel 1917 da Leopoldo Chiodini, medico galliatese e Sindaco di Romentino dal 1896 al 1902.
Può darsi che i Romentinesi di antica data si siano ormai abituati a vederla così desolata e quelli nuovi non sappiano che questi 2 ettari di terreno appartengano a loro.
Da un paio di anni mi chiedo quale possa essere una buona soluzione per quest’area; saturata la zona circostante con una crescita dell’edilizia residenziale, l’area in questione è ora affiancata dalla nuova Tangenziale Est che interseca via Ticino con una nuova rotonda, il Piano Regolatore la destina a “area per servizi ed attrezzature sociali, pubblici o d’uso pubblico, per attrezzature di interesse comune” e , nella parte sud prevede la partenza di una pista ciclabile.

inquadramento dell’area, con le vie ciclabili previste dal P.R.G.


Eppure, in attesa di soluzioni più “importanti”, l’area potrebbe ospitare questo progetto, condiviso dalla comunità e dall’amministrazione.
Il progetto può essere gestito per fasi successive in un tempo medio-breve.

1° fase: la colonizzazione.
Andando incontro alle richieste di molti romentinesi, immagino di formare dei piccoli orti di circa 40 mq. ciascuno con un deposito attrezzi di 4 mq. in muratura, con una vasta area di parcheggio a nord, con accesso da via Ticino, e al centro dei campi da bocce. I conduttori di questi piccoli orti (48), ceduti dal Comune in affitto o in comodato, saranno i pionieri che, con la loro assidua presenza, andranno a costituire una nuova aggregazione sociale: immagino nonni e nipoti insieme in un’area sicura e protetta.
Se questa prima fase avrà successo farà da volano per la :

2° fase: il consolidamento.
Due fasce a bosco saranno cornice di una vasta area, in parte coperta e dotata di servizi, per gli incontri, le amicizie, le feste.
Da questo momento tutta l’area potrà essere frequentata giorno e notte, estate ed inverno e sarà ormai un punto di riferimento sociale.

3° fase: l’apertura all’esterno.
Questa fase, indipendente dalle altre, attua la previsione del P.R.G. della connessione con la pista ciclabile che conduce verso il Parco del Ticino.
Un’ampia ed ombreggiata area di parcheggio permette ai non Romentinesi di giungere con facilità dalla tangenziale, lasciare l’auto e prendere la bicicletta, propria o a noleggio, oppure di sostare nell’area attrezzata per pic-nic realizzata nella:

4° fase: il completamento.
Quest’ultima fase dovrà gestire le richieste di quel momento; dare quindi più spazio agli orti, all’area pic-nic o al parcheggio di scambio auto-bici.

I costi.
Partendo dalla semplicità dei materiali e dei manufatti, appare chiaro l’esiguità dei costi di attuazione e di gestione.
Nella prima fase l’acqua servirà solo per l’irrigazione e può essere captata da un pozzo in prima falda, l’energia elettrica sarà prodotta dalle coperture in materiale fotovoltaico dei depositi attrezzi (mq. 50, sufficiente per 3 appartamenti!) e contribuirà all’illuminazione e quindi alla sicurezza dell’area.
Pare ora chiaro che non sarà difficile reperire aiuti economici da parte dell’imprenditoria locale in cambio di una visibilità commerciale, la mano d’opera può essere offerta dai fruitori degli orti in termini di comodato (lavoro invece dell’affitto) intervenendo quindi con una “cooperativa di autocostruzione”. Un altro costo eliminato è quello del progetto, che mi onoro di offrire alla mia comunità.
Sarebbe certo stato un buon auspicio non dico concludere, ma almeno iniziare i lavori nel 2007, in occasione del 90° anniversario del lascito, ma penso che il Ns. Benefattore dovrà rassegnarsi a vederla così.



martedì 8 gennaio 2008

Omaggio a Ettore Sottsass Jr..



Con il finire del 2007 ci ha lasciati Ettore Sottsass Jr..

« Mi arrabbio quando mi dicono che sono un artista; cioè, non mi arrabbio ma sono fondamentalmente un architetto. » ( Maestri del design, Bruno Mondadori, 2005).

A Milano, il 31 dicembre, alla bella età di 90 anni se ne è andato un maestro, sarei tentato di dire del design, ma forse è più corretto dire dell’architettura, per quell’accezione che se ne fece di queste due discipline negli anni ’60 e che recitava:
“dal cucchiaio alla città”.

Per tutti Sottsass ha lasciato la macchina da scrivere Valentine della Olivetti (1970) , meno noto, il computer Mainframe Elea 9003 (1959), grazie al quale vinse il Compasso d'oro nel 1959.
Personalmente, il ricordo di Sottsass è legato più che all’architetto alla persona.

Per anni compagno di Fernanda Pivano, che con le sue traduzioni mi faceva conoscere l’America ribelle di Ginzberg, Ferlinghetti, Dylan e Spoon river di Edgar Lee Master, Ettore mi guidava in quel campo ostico del postmodern fino all’approdo nell’81 al gruppo Memphis con Hollein, Isozaki, Branzi e De Lucchi.

Qualche anno fa scoprii un legame di Sottsass con il mio paese: Romentino!


Nel 1951, Sottsass, che aveva lo studio a Torino, ottenne l’incarico dalla Provincia di Novara per il progetto di una residenza di tipo economico-popolare in Romentino.
L’immobile passò poi allo I.A.C.P., ora A.T.C., ed è all’A.T.C. che ho svolto qualche ricerca, non ho trovato il progetto originale (solo gli attestati di pagamento della parcella), ma dei rilievi effettuati dall’ente proprietario nel 1957.
Lascio alcune foto allo stato attuale di questo edificio (ricordiamo che è del ’51).

Romentino (No) via Cavallè, 20





fronte ovest, visto da nord




fronte ovest, visto da sud

lunedì 31 dicembre 2007

... da oggi apro questa nuova esperienza.


Per ora lascerò solo alcune immagini di mie opere recenti ...




non so se c'entra il genius loci, ma mi pare un fortunato accostamento

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... volumi e colori che si intersecano e si sovrappongono.

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... dal vetro e dall'acciaio escono oggetti in vetro e acciaio.