martedì 8 gennaio 2008

Omaggio a Ettore Sottsass Jr..



Con il finire del 2007 ci ha lasciati Ettore Sottsass Jr..

« Mi arrabbio quando mi dicono che sono un artista; cioè, non mi arrabbio ma sono fondamentalmente un architetto. » ( Maestri del design, Bruno Mondadori, 2005).

A Milano, il 31 dicembre, alla bella età di 90 anni se ne è andato un maestro, sarei tentato di dire del design, ma forse è più corretto dire dell’architettura, per quell’accezione che se ne fece di queste due discipline negli anni ’60 e che recitava:
“dal cucchiaio alla città”.

Per tutti Sottsass ha lasciato la macchina da scrivere Valentine della Olivetti (1970) , meno noto, il computer Mainframe Elea 9003 (1959), grazie al quale vinse il Compasso d'oro nel 1959.
Personalmente, il ricordo di Sottsass è legato più che all’architetto alla persona.

Per anni compagno di Fernanda Pivano, che con le sue traduzioni mi faceva conoscere l’America ribelle di Ginzberg, Ferlinghetti, Dylan e Spoon river di Edgar Lee Master, Ettore mi guidava in quel campo ostico del postmodern fino all’approdo nell’81 al gruppo Memphis con Hollein, Isozaki, Branzi e De Lucchi.

Qualche anno fa scoprii un legame di Sottsass con il mio paese: Romentino!


Nel 1951, Sottsass, che aveva lo studio a Torino, ottenne l’incarico dalla Provincia di Novara per il progetto di una residenza di tipo economico-popolare in Romentino.
L’immobile passò poi allo I.A.C.P., ora A.T.C., ed è all’A.T.C. che ho svolto qualche ricerca, non ho trovato il progetto originale (solo gli attestati di pagamento della parcella), ma dei rilievi effettuati dall’ente proprietario nel 1957.
Lascio alcune foto allo stato attuale di questo edificio (ricordiamo che è del ’51).

Romentino (No) via Cavallè, 20





fronte ovest, visto da nord




fronte ovest, visto da sud